Diritto TMT: Intelligenza artificiale affidabile tra etica e privacy

Diritto TMT: Intelligenza artificiale affidabile tra etica e privacy

L’intelligenza artificiale altro non è che la simulazione dei processi di intelligenza umana da parte dei sistemi informatici. In passato la tipologia principale di AI era il c.d. sistema esperto, che agisce sulla base delle istruzioni impartite dal suo programmatore. Oggi invece, rispetto al passato, l’AI si è sviluppata al punto tale da apprendere autonomamente – quindi senza che gli vengano impartite ulteriori istruzioni da parte dei suoi programmatori – dai dati direttamente acquisiti nel corso del suo funzionamento, si parla di machine learning (o apprendimento automatico). Si fa, invece, riferimento al c.d. deep learning (o apprendimento approfondito), quando l’AI si evolve elaborando nuovi percorsi di apprendimento e strutturando gli algoritmi in modo da generare una rete neurale artificiale, proprio perché l’apprendimento è ispirato alla struttura del cervello umano.

Ma l’intelligenza artificiale può davvero sostituirsi all’uomo?

Al fine di poter effettivamente accogliere tutti i benefici e le potenzialità dell’intelligenza artificiale e scongiurare il timore di una “tirannia dell’algoritmo” sui diritti civili, sociali e politici degli individui è necessaria l’instaurazione di un meccanismo di fiducia tra tale tecnologia e la società.

Tale obiettivo è raggiungibile mediante la creazione di regole preventive che rendano l’AI affidabile e, quindi, una tecnologia al servizio della intelligenza umana senza che si sostituisca a questa.

Sul tema, un interessante approfondimento a cura del nostro managing partner Luca Tufarelli e dell’Avv. Maria Lilia La Porta.

Per leggere l’articolo integrale: clicca qui.

 

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