26 Gen Su Italia Oggi: Pro bono, con la pandemia anche le pmi diventano fragili
Italia Oggi ha dedicato un approfondimento all’attività pro bono svolta dagli studi legali e mai interrotta anche nel periodo dell’emergenza Covid. A confermarlo i numeri della terza edizione dell’Italy Pro Bono Day, dello scorso 23 novembre, alla quale hanno partecipato da remoto ben 164 persone, in rappresentanza di 36 studi legali e 5 aziende.
Tra i professionisti intervistati dalla redazione coinvolti nell’attività pro bono anche lo Studio Ristuccia Tufarelli & Partners, con le dichiarazioni del nostro Partner Mario Di Carlo, impegnato sul fronte dei diritti civili.
“Con l’emergenza Covid il contenzioso strategico ha subito un rallentamento innanzitutto perché casi del genere, specie nelle fasi iniziali, richiedono incontri con molti attori che debbono mettersi intorno a un tavolo, conoscersi, discutere del caso, pianificare la strategia. – afferma Di Carlo – È necessario incontrare le parti, gli avvocati, i portatori di interesse e le relative associazioni, anche più volte. Si tratta di temi delicati per cui il digitale è di supporto quando è già utilizzato dal cliente e dalle altre parti, altrimenti vanno affrontati de visu, specie nelle prime fasi. In questo i luoghi fisici di incontro sono anche occasioni di incontro e di creazione. Inoltre, in generale molta dell’attività di contenzioso, a causa della pandemia, ha subito sospensioni e posticipazioni. Anche i contenziosi già avviati e che mi hanno visto coinvolto pro bono, quali quelli sulla dicitura “Genitori” invece di “Padre e Madre” e altri casi di discriminazione sono slittati di qualche mese. Personalmente negli ultimi mesi ho continuato a dedicare tempo e studio a questi temi, il mio tempo per le attività pro bono si è quindi concentrato nell’approfondimento dei temi più urgenti e si è concretizzato nella stesura di testi, analisi normative e proposte di emendamenti e partecipazione a web conference. Ho preso parte alla stesura dell’ebook gratuito “Genitori all’anagrafe e discriminazioni”.