Italia Oggi: Codice appalti, la riforma convince gli addetti ai lavori

Italia Oggi: Codice appalti, la riforma convince gli addetti ai lavori

Ad uno anno dall’entrata in vigore del nuovo Codice degli Appalti (Dlgs. 36/2023), il bilancio può ritenersi moderatamente positivo, visto che ci si sta avvicinando ad alcuni obiettivi che il Codice si prefiggeva. Inoltre, l’adozione del c.d modello francese per la definizione dei prezzi viene accolto con favore dai professionisti che presidiano la materia.

Sul tema Italia Oggi, in un articolo a firma del giornalista Antonio Ranalli, ha raccolto le opinioni di alcuni professionisti degli studi legali italiani che si occupano di appalti.

Tra questi è stato intervistato anche il nostro partner Mario Di Carlo che considera positiva l’introduzione del modello francese per la definizione dei prezzi in quanto semplificherebbe il processo di verifica dei presupposti per la revisione dei prezzi almeno nei lavori.

“Per i servizi e le forniture si parla però di un numero variabile di indicatori da 100 a oltre 400 e non è ben chiaro come li si dovrà applicare; attendiamo di vedere l’esito del tavolo di lavoro per comprendere se sarà davvero uno strumento di semplificazione, di efficace riequilibrio contrattuale e di riduzione del contenzioso. – afferma l’avv. Mario Di Carlo – Il tema del costo della manodopera e dell’equivalenza delle tutele economiche e normative merita certamente una revisione del dettato normativo, che si sviluppa in troppe norme, fra loro non ben coordinate e perfino contraddittorie (confermato da Anac). Sarà necessario uscire dall’ambiguità della ratio della norma tra la lotta ai contratti pirata o come strumento di innalzamento delle retribuzioni. Al contempo la disciplina del subappalto presenta ancora criticità significative di compatibilità con il diritto dell’Unione Europea.”

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