News

Con sentenza n. 287/2018, il Tar Friuli Venezia Giulia ha annullato gli atti di una procedura selettiva indetta da un’Azienda Ospedaliera per l’affidamento dell’incarico di Data Protection Officer (“DPO”), affermando che la certificazione di Auditor/Lead Auditor ISO/IEC/27001 non può essere individuata quale requisito di ammissione alla selezione.

È entrato in vigore oggi (7 agosto 2018) il Regolamento Delegato UE/2018/1100 del 6 giugno 2018 che modifica l'allegato del regolamento (CE) n. 2271/96 del Consiglio, relativo alla protezione dagli effetti extraterritoriali derivanti dall'applicazione di una normativa adottata da un paese terzo, e dalle azioni su di essa basate o da essa derivanti.

Le Sezioni Unite della Corte di Cassazione hanno accolto il ricorso per regolamento preventivo di giurisdizione patrocinato dal nostro Studio, dichiarando il difetto di giurisdizione del giudice amministrativo in favore del giudice ordinario con riferimento all'accertamento della natura dell'accordo fra Tiscali e Fastweb e all'eventuale sindacato sul nulla osta di Consip al subentro di Fastweb nel Contratto Quadro SPC2 per effetto della cessione del ramo d'azienda "business enterprise" di Tiscali.

Con sentenza n. 36/2018 il TAR Valle d’Aosta ha affermato che l’ambito di applicazione delle cause di esclusione di cui all’art. 80 del D.Lgs. 50/2016, nella specie di quella relativa all'irregolarità contributiva, è circoscritto alla sola fase di affidamento della procedura e di selezione del contraente e non coinvolge invece la fase successiva all’aggiudicazione.

L'Agenzia per l'Italia digitale (“AGID”), con determina n. 209 del 14 giugno 2018, e previo parere favorevole della Banca d’Italia, ha emanato la nuova versione delle “Linee guida per l'effettuazione dei pagamenti elettronici a favore delle pubbliche amministrazioni e dei gestori di pubblici servizi - Versione 1.2 - febbraio 2018”, ai sensi dell'art. 5, comma 4, del d. lgs. 7 marzo 2005, n. 82 e ss.mm.ii., recante il “Codice dell'amministrazione digitale” (“CAD”).

Con ordinanza n. 770/2018 del 21 giugno 2018, il TAR Piemonte ha rimesso alla Corte di Giustizia la questione circa la compatibilità con gli artt. 53, par. 3 e 54, par. 4 della Direttiva 2004/17/CE e con l’art. 45, par. 2, lett. d) della Direttiva 2004/18/CE, dell’interpretazione giurisprudenziale nazionale sull'art. 38, comma 1, lett. f), d.lgs. n. 163/2006, nella parte in cui non considera i comportamenti integranti violazione delle norme sulla concorrenza accertati e sanzionati dall’AGCM, come “grave illecito professionale” commesso da un operatore economico “nell'esercizio della propria attività professionale”, precludendo in tal modo alle stazioni appaltanti di valutare tali violazioni ai fini di un’eventuale, ma non obbligatoria, esclusione.

Nella Gazzetta Ufficiale n. 132 del 9.6.2018 è stato pubblicato il decreto legislativo 18.5.2018, n. 65 che ha recepito la direttiva (UE) 2016/1148, c.d. direttiva NIS (Network and Information Security), caposaldo della strategia dell’Unione in materia di sicurezza delle reti e dei sistemi informativi.

Nella decisione in epigrafe, la Grande Sezione della Corte di Giustizia dell’Unione Europea (di seguito “CGUE”), mediante il meccanismo del rinvio pregiudiziale di cui all’art. 267 TFUE, è stata investita dal Tribunale dell’Aia di una questione attinente alla registrabilità di un marchio costituito dall’apposizione di un colore sulla suola di una scarpa con tacco alto di proprietà di un noto marchio di moda.

Pubblicato in Gazzetta Ufficiale, Serie Generale n. 129 del 6.6.2018, il D.Lgs. 21 maggio 2018, n. 62 recante “Attuazione della direttiva (UE) 2015/2302 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 novembre 2015, relativa ai pacchetti turistici e ai servizi turistici collegati, che modifica il regolamento (CE) n. 2006/2004 e la direttiva 2011/83/UE del Parlamento europeo e del Consiglio e che abroga la direttiva 90/314/CEE del Consiglio”.

Nella decisione in epigrafe, la Corte di Giustizia dell’Unione Europea (di seguito “CGUE”), mediante il meccanismo del rinvio pregiudiziale di cui all’art. 267 TFUE, viene investita dalla Corte amministrativa federale tedesca di alcune questioni inerenti l’interpretazione della Direttiva 95/46/CE[1] relativa alla tutela delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali.

Con il D.Lgs. 18 maggio 2018, n. 51 è stata data attuazione alla Direttiva 2016/680/UE in materia di protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali da parte delle autorità competenti a fini di prevenzione, indagine, accertamento e perseguimento di reati o esecuzione di sanzioni penali, nonché alla libera circolazione di tali dati.

Con ordinanza n. 6010/2018 il TAR Lazio ha rimesso alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea la questione circa la compatibilità con gli artt. 57 e 71 par. 6 della Direttiva 2014/24/UE e con il principio di proporzionalità di cui al "considerando" 101, dell’art. 80, comma 5 del d. lgs. n. 50/2016, nella parte in cui prevede l’esclusione dell’operatore economico nel caso di accertamento, in corso di gara, di un motivo di esclusione relativo ad un subappaltatore indicato nella terna in sede di offerta, in luogo di imporre al concorrente la sostituzione del subappaltatore indicato.

All’esito della consultazione pubblica indetta con delibera 7 marzo 2018, l’AGCM ha approvato il “Regolamento attuativo in materia di rating di legalità”, entrato in vigore oggi 29 maggio 2018, giorno successivo alla sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Le modifiche proposte nella bozza di regolamento in consultazione erano volte alla semplificazione, allo snellimento e alla chiarificazione delle procedure per l'attribuzione, la modifica, il rinnovo, la revoca e l'annullamento del rating di legalità.

Pubblicato in Gazzetta Ufficiale, Serie Generale n.121 del 26 maggio 2018, il D.Lgs. 18 maggio 2018, n. 54 recante “Disposizioni per disciplinare il regime delle incompatibilità degli amministratori giudiziari, dei loro coadiutori, dei curatori fallimentari e degli altri organi delle procedure concorsuali, in attuazione dell'articolo 33, commi 2 e 3, della legge 17 ottobre 2017, n. 161” (“Decreto”).

La Presidenza del Consiglio dei Ministri di concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha approvato il decreto di attuazione della direttiva 2016/2258/UE che modifica la direttiva 2011/16/UE in materia di accesso da parte delle autorità fiscali alle informazioni in materia di antiriciclaggio.

A seguito della Comunicazione “Un sistema fiscale equo ed efficace nell’Unione Europea per il mercato unico digitale”, del 21 settembre 2017 e delle Conclusioni del Consiglio Ecofin del 5 dicembre u.s., la Commissione europea ha pubblicato il 21 marzo 2018 una nuova Comunicazione intitolata “È giunto il momento di istituire norme fiscali moderne, eque ed efficaci per l'economia digitale” in cui sono illustrate le proposte del pacchetto per la tassazione equa dell’economia digitale (due direttive e da una raccomandazione). Su tali proposte il Dipartimento delle Finanze del Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) ha avviato una consultazione pubblica che rimarrà aperta fino al 22 giugno 2018.

L’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) ha posto in consultazione pubblica le Linee Guida recanti "Istituzione del rating di impresa e delle relative premialità" in attuazione dell’art. 83, comma 10, d.lgs. n. 50/2016 (“Codice”), al fine di definire, i requisiti reputazionali e i criteri di valutazione degli stessi, nonché le modalità di rilascio della relativa certificazione.

L’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) ha posto in consultazione pubblica lo Schema di Linee Guida su “La disciplina delle clausole sociali”, in applicazione di quanto previsto dall’art. 213, secondo comma del D. Lgs. n. 50/2016, ed in considerazione della generale rilevanza di tale istituto nell’ambito della contrattualistica pubblica.

Con sentenza del 19 aprile 2018, la Nona sezione della Corte di Giustizia ha riconosciuto la conformità alla direttiva 2004/17/CE e ad i principi di trasparenza e parità di trattamento, della normativa nazionale che non preveda l’obbligo per la Stazione Appaltante di revisione periodica dei prezzi dopo l’aggiudicazione nei settori collegati a quelli disciplinati dalla direttiva stessa.

Ai sensi dell’art. 10, comma 4 del d.lgs. 231/2007 ss.mm.ii. l’Unità di informazione finanziaria per l’Italia (UIF) ha adottato le “istruzioni sulle comunicazioni di dati e informazioni concernenti le operazioni sospette da parte degli uffici delle Pubbliche amministrazioni”, pubblicate sul proprio sito il 23 aprile 2018.

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM), con delibera n. 27117/2018, ha posto in consultazione pubblica lo “Schema di Linee Guida sulla compliance antitrust” al fine di individuare le best practice per orientare le imprese nella concreta implementazione dei programmi di compliance nonché i criteri che la stessa intende adottare nella loro valutazione ai fini del riconoscimento dell’attenuante.

Ristuccia&Tufarelli e Portolano Cavallo hanno assistito rispettivamente SECO, società specializzata nello sviluppo di prodotti embedded e IoT, e Fondo di Investimento Italiano SGR, nella trasformazione di SECO in Società per Azioni e nel conseguente aumento di capitale sottoscritto dal Fondo, con funzioni di promotore e di gestore del fondo mobiliare di tipo chiuso denominato “FII Tech Growth”.

A decorrere da oggi 18 aprile 2018 è obbligatorio per gli operatori economici ai sensi dell’art. 85, comma 1 del D.Lgs. n. 50 del 2016 predisporre il Documento di gara unico europeo (DGUE) esclusivamente in formato elettronico secondo le disposizioni di cui al DPCM 13 novembre 2014, come ricordato dal MIT con comunicazione del 30 marzo 2018.

Nel Supplemento Ordinario n. 16/L alla Gazzetta Ufficiale n. 83 del 10 aprile 2018 è stato pubblicato il decreto 19 gennaio 2018, n. 31 del Ministero dello sviluppo economico recante «Regolamento con cui si adottano gli schemi di contratti tipo per le garanzie fideiussorie previste dagli articoli 103, comma 9 e 104, comma 9, del decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50», che abroga il Decreto del Ministero delle attività produttive 12 marzo 2004, n. 123 e prevede gli schemi tipo per le garanzie fideiussorie previste dagli articoli 35, 93, 103 e 104, del Codice stesso.