Su Italia Oggi: Codice appalti, il Correttivo fa chiarezza sui primi dubbi

Su Italia Oggi: Codice appalti, il Correttivo fa chiarezza sui primi dubbi

Dal primo aprile 2023 è entrato in vigore il nuovo Codice appalti (dlgs. n. 36/2023), con un blocco temporaneo delle gare indette dalle Pubbliche Amministrazioni. Successivamente, a fine 2024, è stato introdotto il Correttivo Appalti (dlgs. n. 209 del 31 dicembre 2024), per chiarire alcuni dubbi operativi emersi durante la prima fase, su temi quali i costi della manodopera, il subappalto, la revisione dei prezzi e il partenariato pubblico-privato.
Italia Oggi, in un approfondimento curato dal giornalista Federico Unnia, ha intervistato alcuni professionisti dei principali studi legali italiani, esperi in materia, per analizzare le novità e le criticità del Correttivo.
Tra questi è stato intervistato anche il nostro partner Mario Di Carlo che ha affermato:
«Migliorare il livello di partecipazione delle PMI al mercato dei contratti pubblici è un obiettivo comune del legislatore nazionale e di quello europeo, che già si riflette nella suddivisione in lotti, nei criteri premiali e nella riduzione delle garanzie. Tuttavia, un meccanismo rigido nell’an e nel quantum rischia di essere contrario alle direttive, in quanto comprime la libertà di organizzazione dell’offerente in una maniera che potrebbe facilmente rivelarsi sproporzionata e irragionevole, pur essendo possibile per la stazione appaltante (SA) escludere l’applicazione di questa quota in ragione dell’oggetto dell’appalto. L’introduzione del principio di conservazione dell’equilibrio contrattuale all’interno del Codice Appalti, avvenuta dopo i noti rialzi dei prezzi dovuti alla pandemia e al conflitto russo-ucraino, è stata accolta con favore dagli operatori economici. La differente disciplina introdotta dal Correttivo sulla revisione prezzi all’art. 60 e all’Allegato II bis si pone a svantaggio degli operatori economici nel settore dei servizi e forniture rispetto a quelli del settore dei lavori. Disciplinare diverse procedure di verifica dei costi è convincente, non lo è stabilire diverse soglie di rilevanza di tali modifiche né diverse franchigie per il riequilibrio. Cresce certamente la necessità di un approccio interdisciplinare e non solo sotto il profilo giuridico».
La tematica è stata ampiamente discussa dall’avv. Di Carlo, insieme a Giuseppe Lo Monaco e Giulia Fabrizi, anche nel corso dell’appuntamento di giovedì 20 febbraio organizzato nell’ambito del ciclo di incontri mattutini “𝐋𝐞𝐠𝐚𝐥 𝐁𝐫𝐞𝐚𝐤𝐟𝐚𝐬𝐭 𝐁𝐲𝐭𝐞𝐬”, presso la nostra sede di Roma
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