Italia Oggi: Pnrr, l’arrivo della quinta rata spinge sulla consulenza legale

Italia Oggi: Pnrr, l’arrivo della quinta rata spinge sulla consulenza legale

La Commissione europea ha versato all’Italia la quinta rata del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) pari a 11 miliardi di euro, 400 milioni in più rispetto alla richiesta iniziale di 10,6 miliardi di euro fatta dal governo a dicembre 2023. L’aumento è dovuto al fatto che l’Italia ha anticipato con successo altri due obiettivi, la cui scadenza era originariamente prevista a dicembre 2024. Con l’incasso della quinta rata l’Italia si conferma lo Stato membro Ue che ha ricevuto l’ammontare maggiore di finanziamento.

Ma effettivamente, quanto risultano utilizzate le risorse e che impatto hanno avuto nell’economia del paese? E soprattutto, quanto il Pnrr continua a impattare sull’attività degli studi legali?

Italia Oggi, in un approfondimento curato dal giornalista Antonio Ranalli, lo ha chiesto ad alcuni professionisti dei principali studi legali italiani che si stanno occupando di assistere imprese e professionisti con il Piano nazionale di ripresa e resilienza.

Tra questi è stato intervistato anche il nostro partner Mario Di Carlo che ha affermato: «Continuiamo a lavorare su progetti Pnrr negli ambiti della digitalizzazione, degli appalti, della sanità e delle infrastrutture di comunicazione. Il lavoro si conferma quantitativamente più rilevante sul fronte della consulenza che del contenzioso, in linea con l’andamento dello scorso anno, anche per la sensibile riduzione degli appalti banditi negli scorsi 12 mesi a causa delle riscontrate difficoltà applicative del nuovo codice appalti.

Le tempistiche stringenti e la complessità dei progetti rendono la consulenza particolarmente sfidante, anche per la necessità di rapidissimo aggiornamento sulle riforme in corso che hanno impatti trasversali nei vari settori, da ultimo l’AI Act. Dall’altro lato il
contenzioso amministrativo si concentra su un numero minore di casi di elevatissimo valore economico, anche in ragione delle norme che tendenzialmente escludono la dichiarazione di inefficacia dei contratti a favore del risarcimento del danno, circostanza che rende appetibile per le aziende il contenzioso solo a fronte di importi rilevanti».

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